Human Engineering in situazione di pandemia

 

La pandemia da Covid-19 ha creato enormi problemi a tutti i livelli della società in tutto il mondo. Ancora non possiamo conoscerne le devastanti conseguenze a lungo termine a livello sociale, economico, sanitario, politico e culturale.

Il progetto Human Engineering vuole avviare un primo percorso sperimentale all’interno di un determinato territorio con lo scopo di limitare le conseguenze su una parte della popolazione anziana che vive in regioni geograficamente e socialmente periferiche.

 

 

La sperimentazione ha avuto luogo in alcune valli del Cantone Ticino dove sono attivi servizi di prossimità che operano a livello sanitario e che si trovano a dover fronteggiare nuovi problemi di natura psicologica e sociale, difficilmente prevedibili e contenibili con le risorse esistenti.

Il progetto si è avvalso dell’esperienza pregressa acquisita nei progetti Interreg, in modo particolare nel progetto WelComTech, per dare avvio a un’iniziativa volta a rilevare nel dettaglio la problematica e implementare una strategia per far fronte alle numerose sfaccettature del problema. 

Il ricorso a tecnologie innovative atte a favorire il superamento di situazioni estreme sono parte della componente innovativa del progetto 

 

Collaborazioni 

Il progetto è il risultato di una cooperazione tra diverse organizzazioni: per la parte sanitaria della collaborazione della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana, dell’ALVAD (Associazione Locarnese Valmaggese di Assistenza e cura a Domicilio) e, per la parte psicologica e sociale, del Laboratorio di ingegneria dello sviluppo di Ponte Capriasca.  

 

Obiettivi del progetto

Lo scopo iniziale è stato quello di stabilizzare la condizione psicologica, soprattutto della persona anziana, cercando di identificare e di attivare le risorse fisiche e mentali della persona e del contesto di prossimità (sociale e culturale) nel quale si trova.

Obiettivi specifici:

  1. Intercettare attraverso i servizi sanitari operanti sul territorio persone anziane che si trovano in situazione di particolare emarginazione fisica, sociale e psicologica.
  2. Reclutare e formare volontari che vivono nei territori che siano in grado di stabilire un contatto e una forma di accompagnamento della persona in stato di fragilità.
  3. Sviluppare e collaudare una griglia che consenta di rilevare le principali dinamiche ambientali, soggettive e oggettive, che caratterizzano la vita della singola persona.
  4. Scegliere e integrare, caso per caso, dispositivi che siano in grado di completare l’operato del personale di cura e dei tutor formati.
  5. Dare avvio a una strategia di Human Engineering (HE) che consiste in una modalità di studio e di approfondimento attraverso la costituzione di incontri tra gli attori - dell’ambito sanitario e psicosociale -  che seguono i casi a loro affidati adottando una modalità di studio e di approfondimento che consenta di trovare le soluzioni “ingegneristiche” che meglio rispondono alla problematica del singolo caso.

 

Questo progetto innovativo è sostenuto da Promozione Salute Svizzera e dalla Fondazione Paul Schiller

 

Per informazioni dettagliate sulla strategia per il raggiungimento degli obiettivi scaricare il pdf

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